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Per affrontare adeguatamente il bullismo, è fondamentale distinguere le conseguenze dalle cause. Negli interventi, va data priorità alle conseguenze, ai danni per i bambini e i ragazzi che subiscono: il primo obiettivo deve essere ridurre i comportamenti di prepotenza nei confronti delle vittime.

Per raggiungere questo obiettivo non è sempre necessario modificare le cause che portano i prepotenti ad agire (modifica che richiede spesso tempi lunghi), ma è possibile ottenere una riduzione dei comportamenti di prepotenza lavorando in modo preciso e mirato con il gruppo classe. Infatti il coinvolgimento del gruppo, l'uscita dall'indifferenza e la partecipazione e collaborazione del gruppo dei coetanei,

sono elementi cardine di qualsiasi intervento efficacemente preventivo su queste tematiche.

Nella nostra esperienza i fattori che si sono dimostrati cruciali per un buon esito degli interventi di riduzione del bullismo sono:

  • l'attivazione di percorsi strutturati e continuativi,
  • il coinvolgimento attivo di tutto il gruppo classe,
  • la gestione della rabbia e dei sentimenti di ostilità,
  • la non negazione dei problemi da parte dei genitori degli alunni maggiormente coinvolti nel bullismo e la loro sincera disponibilità a collaborare.

L'atteggiamento dei genitori è decisivo soprattutto nell'infanzia e nella preadolescenza, fasi evolutive in cui senza l'accettazione della responsabilità da parte della famiglia è estremamente difficile risolvere le situazioni ad alto rischio.

Bullismo in pillole: 6 - Priorità

 FAQ - Domande frequenti sul bullismo

 


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