Per affrontare adeguatamente il bullismo, è fondamentale distinguere le conseguenze dalle cause. Negli interventi, va data priorità alle conseguenze, ai danni per i bambini e i ragazzi che subiscono: il primo obiettivo deve essere ridurre i comportamenti di prepotenza nei confronti delle vittime.
Per raggiungere questo obiettivo non è sempre necessario modificare le cause che portano i prepotenti ad agire (modifica che richiede spesso tempi lunghi), ma è possibile ottenere una riduzione dei comportamenti di prepotenza lavorando in modo preciso e mirato con il gruppo classe. Infatti il coinvolgimento del gruppo, l'uscita dall'indifferenza e la partecipazione e collaborazione del gruppo dei coetanei,
sono elementi cardine di qualsiasi intervento efficacemente preventivo su queste tematiche.
Nella nostra esperienza i fattori che si sono dimostrati cruciali per un buon esito degli interventi di riduzione del bullismo sono:
- l'attivazione di percorsi strutturati e continuativi,
- il coinvolgimento attivo di tutto il gruppo classe,
- la gestione della rabbia e dei sentimenti di ostilità,
- la non negazione dei problemi da parte dei genitori degli alunni maggiormente coinvolti nel bullismo e la loro sincera disponibilità a collaborare.
L'atteggiamento dei genitori è decisivo soprattutto nell'infanzia e nella preadolescenza, fasi evolutive in cui senza l'accettazione della responsabilità da parte della famiglia è estremamente difficile risolvere le situazioni ad alto rischio.
Bullismo in pillole: 6 - Priorità
- 1 - Definizione
- 2 - Dimensione sociale
- 3 - Complessità
- 4 - Coordinamento
- 5 - Resistenze
- 7 - Efficacia
- 8 - Emotività
FAQ - Domande frequenti sul bullismo