Con triste regolarità la cronaca testimonia le drammatiche conseguenze che possono derivare dal bullismo e la necessità di valutare i comportamenti di prevaricazione non solamente in base alla percezione o all'intenzionalità di chi li agisce, ma soprattutto considerando le conseguenze per chi li subisce.
La scuola conferma la sua importante funzione educativa e di socializzazione, in particolare nella costruzione dell'autostima e nello sperimentare ed acquisire abilità sociali. Non tutti gli episodi di bullismo avvengono all'interno della scuola, ma essa è l'ambiente dove più facilmente si possono contrastare e prevenire.
E' fondamentale non considerare il bullismo come un fatto attinente soltanto alla sfera privata dei soggetti coinvolti, ma riportarlo con forza e decisione in una logica in cui prevalga la responsabilità condivisa.
Anche se i singoli episodi di prepotenza coinvolgono pochi bambini o ragazzi, il bullismo è sostanzialmente un fenomeno sociale che coinvolge il gruppo dei pari e la comunità di appartenenza, pertanto la sua riduzione deve passare anche attraverso il rafforzamento della cultura della legalità e della responsabilità, individuale e collettiva.
Tutti gli adulti di riferimento di bambini e ragazzi hanno la responsabilità di attivarsi, ognuno nel proprio ruolo e compito educativo.