Per quanto il bullismo sia un fenomeno di gruppo e le persone agiscano comportamenti diversi a seconda del contesto in cui si trovano e del proprio gruppo di riferimento, alcuni soggetti per varie ragioni mettono frequentemente in atto comportamenti persecutori nei confronti di altre persone.
Le motivazioni possono essere varie, ma resta il fatto che alcune volte chi agisce prepotenza, pur riconoscendo di agire comportamenti inadeguati che sono fonte di sofferenza per altri soggetti, sembra non essere in grado di modificare spontaneamente il proprio comportamento. Sono persone (bambini e ragazzi) che spesso vivono essi stessi condizioni di disagio e di malessere e, quando diventano consapevoli della inadeguatezza dei propri comportamenti, possono essere disponibili a farsi aiutare.
In questi casi la consulenza psicologica può servire per comprendere meglio cosa spinge la persona a mettere in atto i comportamenti di prevaricazione ed a trovare modalità proficue di cambiamento.
In alcuni casi i soggetti che agiscono prepotenza in maniera continuativa commettono dei reati per i quali possono subire azioni legali. Tra i vari strumenti a cui la magistratura minorile può ricorrere nel tentativo di rieducare la persona minorenne, vi è anche l'indicazione di un percorso psico educativo o un intervento psicologico clinico. In questi casi la motivazione non nasce direttamente dal soggetto, ma è in qualche modo indotta dall'esterno. E' comunque possibile strutturare un percorso di aiuto, partendo proprio dalla mancanza di consapevolezza e di empatia nei confronti delle vittime. La consulenza è finalizzata a comprendere le motivazioni affettive ed emotive dei comportamenti di prevaricazione, aiutando il soggetto a districarsi nel proprio mondo emotivo, affinchè possa imparare a gestire le emozioni di rabbia o di frustrazione in modo più costruttivo per se e per gli altri.