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  • Cosa può fare un alunno coinvolto nelle prepotenze?

    Dipende molto dal tipo di coinvolgimento e dal ruolo che tende a rivestire.

    • chi subisce prepotenze - cercare aiuto e raccontare ciò che sta accadendo o è successo ai genitori, ad insegnanti di fiducia, agli amici e farsi aiutare da loro a parlarne con qualche adulto
    • chi si comporta da prepotente - provare a mettersi nei panni della "vittima" dei suoi comportamenti e cercare altri modi per ottenere ciò che vorrebbe, senza diventare antipatico agli occhi dei compagni
    • chi sta a guardare - tentare di fare il possibile per modificare la situazione aiutando chi subisce a trovare la forza di chiedere aiuto a qualche persona adulta di fiducia e provare a convincere chi agisce a modificare i propri comportamenti

    02.07.2002

     

  • Chi deve attivarsi contro il bullismo?

    Tutti gli adulti di riferimento di bambini e ragazzi hanno la responsabilità di attivarsi, ognuno nel proprio ruolo e compito educativo. Un ruolo importantissimo lo riveste la scuola,per l'importante funzione educativa e di socializzazione che riveste, in particolare nella costruzione dell'autostima e nello sperimentare ed acquisire abilità sociali. La scuola è il luogo privilegiato per interventi a carattere preventivo e di promozione del benessere; è pur vero che non tutti gli episodi di bullismo avvengono nella scuola (più i ragazzi crescono e più gli episodi avvengono nei luoghi dove amano ritrovarsi), ma la scuola è certamente l'ambiente dove più facilmente si possono contrastare e prevenire.

    02.07.2002

  • Perché dovremmo preoccuparci di fermare il bullismo?

    Per una lunga serie di motivazioni inerenti il benessere personale e sociale.

    • Per interromperequesto tipo di modalità di soluzione dei conflitti sociali affinchè i bambini ed i ragazzi imparino a gestire diversamente le loro relazioni
    • per migliorare le condizioni di vita nella scuolae negli ambienti di aggregazione

       

  • Come si manifesta il bullismo?

    Il bullismo si manifesta in tre forme principali: fisico, verbale e indiretto.

    • Bullismo fisico con attacchi relativamente aperti nei confronti della vittima, come colpire con pugni o calci, sottrarre o rovinare oggetti di proprietà, ecc.
    • Bullismo verbale con comportamenti espliciti quali deridere, insultare, prendere ripetutamente in giro, sottolineare difetti fisici, difficoltà scolastiche o sportive, aspetti razziali, ecc.
    • Bullismo indiretto teso all' isolamento sociale e alla intenzionale esclusione dal gruppo con comportamenti quali il diffondere pettegolezzi fastidiosi o storie offensive, escludere dai gruppi di aggregazione, ecc.

    02.07.2002

  • Cos'e' il bullismo?

    Il termine bullismoè la traduzione italiana dell'inglese " bullying" ed è utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno ripetutamente fa o dice cose per avere potere su un'altra persona o dominarla. Il termine originario "bullying" include sia i comportamenti del "persecutore" che quelli della "vittima" ponendo al centro dell'attenzione la relazionenel suo insieme.

     

  • La prevenzione inizia presto.

    La prevenzionedel bullismo dovrebbe iniziare almeno dalla scuola primaria e consolidarsi nei primi anni di scuola secondaria.

    Fin dalla prima infanzia si possono infatti cogliere chiari segnali di disagio e indicatori della tendenza a strutturare ruoli connotati, sia sul versante della prepotenza che del vittimismo.

    Nella nostra esperienza i fattoriche si sono dimostrati crucialiper un buon esito degli interventi preventivi sono:

  • Il Bullismo e il diritto: come può reagire la vittima - di G. C. Turri

    Il Bullismo e il diritto: come può reagire la vittima.*

    dott. Gian Cristoforo Turri

    a) Quando il bullismo si concretizza in comportamenti illeciti?

    Quando si verifica una violazione della legge penale o civile.
    Nel primo caso, si tratta di reati. Per esempio: botte = percosse (art.581 codice penale) o lesioni, se lasciano tracce-conseguenze più o meno gravi (artt. 582 e ss cod. pen.); danni alle cose = danneggiamento (art. 635 cod. pen.); offese = ingiuria, se a tu per tu, o diffamazione, se di fronte ad altri (artt. 594 e 595 cod. pen.); minacce = minaccia (art. 612 cod. pen.); prese in giro = (eventuale) molestia o disturbo alle persone (art. 660 cod. pen.). In alcuni casi basta la denuncia ad un organo di polizia o all'autorità giudiziaria per attivare un procedimento penale (p.es. lesioni gravi, minaccia grave, molestie); negli altri casi, la denuncia deve contenere la richiesta che si proceda penalmente contro l'autore di reato (querela). Se l'autore del reato è un minorennela competenza è del Tribunale per i minorenni e procede la Procura della Repubblica presso tale Tribunale; se l'autore è maggiorenne(ha compiuto 18 anni), la competenza è del Tribunale ordinario e procede la Procura della Repubblica presso tale Tribunale.

  • Chi può attivarsi

    CHI può ATTIVARSI contro il BULLISMO 


    Dott. Oliviero FACCHINETTI - www.bullismo.it  -  www.facchinetti.net

    Considerata l'importante funzione educativa e di socializzazione che la scuola nei suoi diversi gradi riveste, in particolare nella costruzione dell'autostima e nello sperimentare ed acquisire abilità sociali, diventa il luogo privilegiato per interventi a carattere preventivo e di promozione del benessere.

    Non tutti gli episodi di bullismo avvengono nella scuola, ma la scuola è certamente l'ambiente dove più facilmente si possono contrastare e prevenire.

    Tutti gli adultidi riferimento di bambini e ragazzi hanno la responsabilità di attivarsi, ognuno nel proprio ruolo e compito educativo. 

    Cosa si può fare:

  • Perche' fermare il bullismo?

    Perché fermare il Bullismo ? 


    Dott. Oliviero FACCHINETTI - www.bullismo.it  - www.facchinetti.net 
    • affinchè i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze imparino ad affrontare i conflitti sociali in modi produttivi e positivi per la crescita
    • per migliorare le condizioni di vita nella scuola negli ambienti di aggregazione
    • perchè il bullismo fa aumentare i conflitti sociali anzichè contribuire a ridurli
  • P.E.R. con classi

    P.E.R. Classi  -  Percorsi Emotivo Relazionali con Classi©

     Dott. Oliviero FACCHINETTI - www.bullismo.it - www.facchinetti.net

    Image

    I “Percorsi emotivo relazionali con classi”, rappresentano il consolidamento e la formalizzazione di una lunga serie di interventi attuati, a partire dal 1997, in varie scuole del Trentino.

    Sono svolti da psicologi e si esplicano su tre livelli interconnessi di intervento:

  • Ridurre il bullismo: responsabilità da condividere

    Ridurre il bullismo: responsabilità da condividere

    Oliviero FACCHINETTI - www.bullismo.it  -  www.facchinetti.net 

     In questo periodo di grande attenzione mediatica al fenomeno del bullismo, conviene forse tenere presente che:

    • quando si parla di bullismo si fa riferimento alla dimensione sociale e relazionale di una serie di comportamenti di prepotenza e di prevaricazione

    • riconoscere ad un insieme di comportamenti le caratteristiche del bullismo non significa escludere la possibilità di considerare e valutare gli stessi comportamenti anche da altre prospettive, come ad esempio quella del diritto

    • sarebbe opportuno valutare i comportamenti di prevaricazione non solamente in base alla percezione o all'intenzionalità di chi li agisce, ma anche, o soprattutto, considerando le conseguenze per chi li subisce

  • La diffusione delle prepotenze

    La diffusione delle prepotenze 


      Dott. Oliviero FACCHINETTI - www.bullismo.it  -  www.facchinetti.net 

    Lo strumento 

    E' un questionario atto a rilevare la frequenza dei principali comportamenti attraverso cui si manifestano le prepotenze, elaborato da Lavelli e Facchinetti (2001) per una ricerca condotta nel Comune di Trento (Lavelli, Facchinetti e Pancher, 2002, negli Atti del Convegno "Bullismo che fare?). Si compone di una sezione di autovalutazione con domande relative ai comportamenti agiti e subiti, ai luoghi, alle dinamiche gruppali, alle persone con cui bambini e ragazzi parlano, agli atteggiamenti verso i comportamenti prepotenti ed una di nomina dei pari.

    Nel corso degli anni è stato utilizzato in alcune ricerche in scuole del Trentino, raccogliendo complessivamente più di 4500 questionari compilati da alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado.

    Alcuni dati

    Da queste ricerche si deduce che in media un alunno ogni tre è coinvolto in modo continuativo nelle prepotenze: 38,8% alle elementari e 35,4% alle medie. Nelle scuole elementari il 29% degli alunni dichiara di subire prepotenze, contro il 20% alle medie.

  • Percorsi Emotivo Relazionali con le classi

    I Percorsi emotivo relazionali con classi © (P.E.R. Classi), rappresentano il consolidamento e la formalizzazione di una lunga serie di interventi attuati, a partire dal 1997, in varie scuole del Trentino.

    Sono svolti da psicologi e si esplicano su 3 livelli interconnessi di intervento: la collaborazione con gli insegnanti; gli incontri con gli alunnie la sensibilizzazione mirata con i genitori.

    Obiettivo generale è la riduzione delle prepotenze e la promozione di un migliore clima di classe, da perseguire attraverso l’analisi e la mobilizzazione delle principali difficoltà relazionali presenti nel gruppo degli alunni.
  • C'è qualcosa che non va ...

    Ogni volta che sale alla ribalta della cronaca qualche grave episodio di violenzatra ragazzi - di cui spesso con le caratteristiche di continuità nel tempo e grave disparità di forza tra "persecutore" e "vittima" tipiche del bullismo - subito gli adulti con qualche responsabilità educativa ribadiscono che va tutto bene, che sono episodi occasionali, che non si tratta di bullismo.

    Se la parola spaventa o suona come un giudizio negativo, cambiamola o usiamone altre.

    Ma almeno cerchiamo di assumerci le nostre responsabilità. Ogni episodio di prepotenza è un chiaro indicatore di una qualche carenza socio educativa, è il segnale che qualcosa agli adulti è sfuggito, o perchè non l'hanno visto (quindi un errore di percezione) o perchè non ne hanno saputo cogliere il senso vero (quindi un errore di interpretazione).
  • È molto diffuso il bullismo?

    Il bullismo è sicuramente più diffuso di quanto solitamente si pensi.

    Le ricerche italiane (vedi A. Fonzi, Il bullismo in Italia, Giunti, Firenze) rilevano una percentuale oscillante dal 25 al 40% di alunni della scuola dell'obbligo che dichiara di subire prepotenze.

     

  • Come ridurre il bullismo

    COME RIDURRE il BULLISMO ?

    Dott. Oliviero FACCHINETTI - www.bullismo.it - www.facchinetti.net

     La riduzione del bullismo

    assicura ai nostri figli o alunni :
    • un ambiente sicuroin cui possano crescere imparando a fronteggiare e gestire la complessità e le difficoltà della vita,
    • un contesto educativo che li protegge da eventi traumaticiperchè troppo difficili da affrontare per la loro età o per le caratteristiche di personalità di ognuno

    Per ridurre il bullismo dobbiamo:

  • Conoscere per prevenire e contrastare

    L

    e Fasiper una efficace prevenzione e riduzione del bullismo:
     
    1. Conoscenza- indagini per comprendere la diffusione delle prepotenze nella specifica realtà con questionari, focus group, ecc.
    2. Informazione- conferenzee gruppi di discussione per divulgare corrette informazioni sul fenomeno, senza enfasi vittimistica o accusatoria
    3. Formazione- gruppi di formazione e approfondimento di casi con insegnanti, genitori e operatori
    4. Interventi mirati - percorsicon gli alunni nelle classie con i ragazzi nei luoghi di aggregazione affrontando le situazioni specifiche.

    Per approfondire:

  • Atti del convegno di Trento: " Bullismo, cosa stiamo facendo? "

    Il 2 dicembre 2002 si è tenuto a Trento il convegno

    "BULLISMO - Cosa stiamo facendo? Esperienze a confronto"


    organizzato dal Servizio Attività Sociali del Comune di Trento.

    Relatori e interventi:

    Ersilia MENESINI Il bullismo a scuola: conoscenze e percorsi di intervento
    Manuela LAVELLI La ricerca sul bullismo in alcune scuole della città di Trento
    Marco BAJARDI Violenza giovanile e gestione dei conflitti: l'esperienza della città di Torino
    Oliviero FACCHINETTI * Progetto PreGio: una modalità di intervento. I percorsi emotivo relazionali con le classi
    Filippo FURIOSO Un programma educativo-didattico : "Diventare mediatore di se stesso"

     

  • Bullismo: cosa stiamo facendo?

    E' arrivato l'autunno ed è ripresa la scuola. E' trascorso quasi un anno dall'esplosione del grande interesse mediatico verso il bullismo.

    E' stato un anno ricco di discussioni che hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza del fenomeno, anche se a volte il bullismo è stato associato e confuso con comportamenti di altro tipo (ad es. vandalismo, messe in scena finalizzate alla diffusione di filmati in internet, ecc.).....

  • Consigli per alunne e alunni

    CONSIGLI per ALUNNE e ALUNNI

    Dott. Oliviero FACCHINETTI - www.bullismo.it - www.facchinetti.net

    Image

    RICORDA: NESSUNO MERITA DI SUBIRE PREPOTENZE!

    Se subisci prepotenze o atti di bullismo:

     

  • Le paure della crescita

    "Genitori e figli nei cambiamenti della crescita: come fronteggiare le paure dei pericoli e i "pericoli" della paura?"

    Verona - venerdì 17 febbraio ore 20.30

    Relatore: Oliviero Facchinetti

     

    paura verona

     

  • Una serata da Bulli

    “UNA SERATA DA BULLI” - Conoscere e affrontare insieme il fenomeno del bullismo

    Terzolas (TN) - giovedì 27 aprile ore 20.30 - Cooperativa PROGETTO 92

    Incontro rivolto sia a genitori che a ragazzi (dalla 1° media alla 2° superiore)

    Relatore: Oliviero Facchinetti

    Download Locandina (pdf)

    serata bulli 

  • Tipologia interventi

    Interventi per la riduzione del BULLISMO

    Dott. Oliviero FACCHINETTI - www.bullismo.it

    Conoscenza

    Strumenti:

    • Conferenze
    • Attività didattiche di sensibilizzazione e approfondimento
    • Gruppi di discussione con insegnanti, genitori, operatori del settore socio educativo.

    Obiettivi:

    • Lo scopo principale è far conoscere le caratteristiche psico sociali del bullismo e le sue implicazioni evolutive, le possibilità e modalità di attuazione di progetti per la riduzione delle prepotenze.

    Prevenzione primaria

    Strumenti:

    • Attività di programmazione a livello di intero istituto scolastico.  
    • Ricerche per rilevare la diffusione delle prepotenze nel singolo contesto socio educativo.  
    • Percorsi mirati con genitori e alunni.
    • Percorsi emotivo relazionali con classi.
    • Corsi di formazione per insegnanti ed operatori.

    Obiettivi:

    • E' prioritario creare un ambiente in cui si possa parlaredel bullismo e favorire l'acquisizione di migliori competenze socio relazionalinegli alunni. La riduzione del disagio dei soggetti coinvolti,  siano essi attori di prepotenza o vittime di bullismo, passa anche attraverso un diverso e maggior coinvolgimento del gruppo di coetanei. E' essenziale la effettiva collaborazione tra scuola e famiglia.

    Prevenzione secondaria e gestione delle  situazioni conclamate

    Strumenti:

    • Interventi psico-relazionali ed educativi con:
      • singoli alunni
      • piccoli gruppi
      • classi.

    Obiettivi:

    • Trattandosi di attività rivolte alle situazioni a rischio o con indicatori di forte disagio, è importante personalizzare l'intervento considerando in ogni situazione le caratteristiche dei soggetti coinvolti e quelle del contesto socio educativo di appartenenza. Nei casi multiproblematici, in cui i comportamenti di prepotenza si accompagnano a disagi di tipo socio famigliare con grave rischio di comportamenti antisociali, l'intervento non dovrebbe limitarsi al solo contesto scolastico, ma coinvolgere anche la rete dei servizi psicologici e socio assistenziali. 

     © Copyright - Documenti e testi non possono essere duplicati se non previo consenso scritto da parte dell' Autore.

    02.03.2006 

    Per approfondire: O. Facchinetti, Bulli! Guida operativa per genitori, insegnanti e ragazzi per prevenire e combattere il bullismo, Eurilink Editori , Roma 2007, pp. 176

  • Approccio Emotivo Relazionale al Bullismo

    Approccio Emotivo Relazionale al Bullismo ©

    Dott. Oliviero FACCHINETTI - www.bullismo.it - www.facchinetti.net

    Cosa è

    E' un approccio globale al fenomeno delle prepotenze, sviluppato a partire dal 1997 attraverso attività di ricerca e di intervento, prevalentemente, ma non solo, in ambito scolastico ed educativo.

    Le basi

    E' un intervento di tipo psico-socio-educativo che si basa su competenzedi: psicologia scolastica, psicologia clinica, psicoterapia funzionale corporea, psicologia sociale e dei piccoli gruppi, psicoterapia dei disturbi emozionali, psicologia e trattamento dello stress e dei disturbi associati, psicologia dell'educazione.

  • Bullismo e cyberbullismo

    COMUNE DI SAN MICHELE ALL'ADIGE - PROVINCIA DI TRENTO

    ASSESSORATO alle ATTIVITA’ SOCIALI

    Serata Informativa

    “Bullismo e cyberbullismo”

    Conoscere per intervenire, strategie educative in famiglia e nei luoghi di aggregazione, le insidie della rete e dei social network…

    con lo Psicologo Psicoterapeuta OLIVIERO FACCHINETTI

    GIOVEDI’ 13 NOVEMBRE 2014

    ORE 20.30

    ORATORIO di SAN MICHELE all’ADIGE

    INFORMAZIONI: ASSESSORATO ALLA CULTURA, ATTIVITA’ SOCIALI E TURISMO

    Link per scaricare la locandina informativa: Serata informativa - locandina

  • I nostri interventi

    Operiamo con interventi e ricerca nell'ambito della prevenzione e del contrasto al bullismo da più di 20 anni.

    Abbiamo messo a punto una serie di metodologie operative, frutto di ricerca scientifica ed esperienza diretta, che ci permettono di offrire una ampia gamma di interventi a seconda del contesto operativo e degli obiettivi del committente.

    Per incrementare le conoscenze e la consapevolezza

    • Conferenze
    • Attività didattiche di sensibilizzazione e approfondimento
    • Gruppi di discussione con insegnanti, genitori, operatori del settore socio educativo.

    Per prevenire il bullismo ed i comportamenti a rischio

    • Progetti rivolti ad istituti scolastici.  
    • Ricerche per rilevare la diffusione delle prepotenze nel singolo contesto socio educativo.  
    • Percorsi mirati con genitori e alunni.
    • Percorsi emotivo relazionali con classi.
    • Corsi di formazione per insegnanti ed operatori

    Per gestire situazioni conclamate

    • Interventi psico-relazionali ed educativi con:
      • singoli
      • piccoli gruppi
      • classi

     © Copyright - Documenti e testi non possono essere duplicati se non previo consenso scritto da parte dell'Autore.

    Per approfondire: O. Facchinetti, Bulli! Guida operativa per genitori, insegnanti e ragazzi per prevenire e combattere il bullismo, Eurilink Editori , Roma 2007, pp. 176

  • Formazione per insegnanti

    Gli insegnanti gestiscono da sempre le prepotenze tra alunni, prima ancora che questo tipo di comportamenti venisse denominato "bullismo".

    La formazione per insegnanti è solitamente rivolta ad un gruppo motivato a cui fornire strumenti per la comprensione e la gestione delle varie forme di conflittualità (vecchie e nuove), spaziando dalle normali manifestazioni di conflitto sociale alle forme conclamate di bullismo e cyberbullismo ripetuti nel tempo.

    Pressato dalle molte esigenze didattiche ed educative, l'insegnante si trova spesso ad essere solo nell'affrontare i molti disagi dei propri alunni, combattuto tra il dedicarsi alle difficoltà di apprendimento o a quelle relazionali, finisce in molti casi con l'accumulare stresse tensione emotiva.

    Il percorso formativo diventa un'occasione per fare il punto su alcuni aspetti della gestione del gruppo classe e delle situazioni di disagio, per confrontarsi con i colleghi e condividere strategie didattiche ed educative, per iniziare ad acquisire nuovi strumenti operativi o per adattare i propri alle mutate caratteristiche dell'utenza.

  • Classe come luogo del contrasto al bullismo

    Nel nostro sistema scolastico la classe è un ambiente sociale con forti dinamiche relazionali ed in cui si strutturano legami tra gli studenti e tra questi ed i docenti. In quanto luogo di convivenza e di socialità imposta si sviluppano varie forme di relazione e di conflitto. Quando i conflitti sociali - presenti in ogni ambiente sociale - non si risolvono nella normale evoluzione delle dinamiche interpersonali, possono sfociare in comportamenti e dinamiche tipiche del bullismo e del cyberbullismo.

    Ci si può quindi trovare di fronte a classi con situazioni di bullismo al proprio interno (molto frequente) che per essere affrontato con efficacia richiede solitamente un percorso strutturato. La massima strutturazione, a nostro parere, si ottiene con interventi come quelli descritti nell'articolo "Percorsi emotivo relazionali con classi".

  • La classe luogo di prevenzione

    Fare prevenzione significa attivarsi per evitare che si verifichino situazioni o eventi di bullismo o di cyberbullismo. Ciò è possibile se si interviene con gli alunni della classe per costruire un ambiente caratterizzato dal dialogo, da un clima non giudicante e favorevole alla discussione tenendo molto in considerazione il punto di vista dei bambini e dei ragazzi.

    Le modalità con cui si può ottenere un clima di classe che non favorisca il bullismo sono diverse a seconda dell'età degli alunni, come diverso è il ruolo ed il tipo di gestione degli interventi da parte del docente.

    I ogni caso, anche nelle classi di scuola secondaria, quindi in adolescenza, è necessario e indispensabile una piena partecipazione dell'insegnante, senza la quale i ragazzi (ed in misura maggiore i bambini) non sempre riescono a gestire le situazioni di prevaricazione e di bullismo.

    Per fare prevenzione con le classi è necessario dedicare tempo e risorse nei primi mesi di ogni ciclo scolastico, all'inizio di ogni nuovo anno e momenti di monitoraggio dell'andamento in corso d'anno scolastico.

  • Percorsi con classi

    La classe è un ambiente di vita in cui gli studenti condividono attività didattiche e relazioni sociali per molte ore e mesi ed in cui, necessariamente, si creano dinamiche socio relazionali molto forti e importanti per lo sviluppo dei bambini e dei ragazzi

    Le ricerche e l'esperienza sul campo indicano la classe come il luogo in cui avvengono la maggior parte delle forme di bullismo, ma essa al tempo stesso rappresenta il contesto per eccellenza per effettuare interventi efficaci.

    In più di 20 anni di lavoro abbiamo perfezionato un approccio sviluppato a metà anni '90 che si è rivelato, a distanza di anni, pienamente congruo con le linee guida per l'efficacia degli interventi per il contrasto al bullismo recentemente indicati anche in un ampio e approfondito documento dell'ONU: Ending the torment: tackling bullying from the schoolyard to cyberspace 

    Per un approfondimento si rimada all'apposita sezione in questo sito: Approccio Emotivo Relazionale

  • Consulenza per chi agisce

    Per quanto il bullismo sia un fenomeno di gruppo e le persone agiscano comportamenti diversi a seconda del  contesto in cui si trovano e del proprio gruppo di riferimento, alcuni soggetti per varie ragioni mettono frequentemente in atto comportamenti persecutori nei confronti di altre persone.

    Le motivazioni possono essere varie, ma resta il fatto che alcune volte chi agisce prepotenza, pur riconoscendo di agire comportamenti inadeguati che sono fonte di sofferenza per altri soggetti, sembra non essere in grado di modificare spontaneamente il proprio comportamento. Sono persone (bambini e ragazzi) che spesso vivono essi stessi condizioni di disagio e di malessere e, quando diventano consapevoli della inadeguatezza dei propri comportamenti, possono essere disponibili a farsi aiutare.

    In questi casi la consulenza psicologica può servire per comprendere meglio cosa spinge la persona a mettere in atto i comportamenti di prevaricazione ed a trovare modalità proficue di cambiamento.

    In alcuni casi i soggetti che agiscono prepotenza in maniera continuativa commettono dei reati per i quali possono subire azioni legali. Tra i vari strumenti a cui la magistratura minorile può ricorrere nel tentativo di rieducare la persona minorenne, vi è anche l'indicazione di un percorso psico educativo o un intervento psicologico clinico. In questi casi la motivazione non nasce direttamente dal soggetto, ma è in qualche modo indotta dall'esterno. E' comunque possibile strutturare un percorso di aiuto, partendo proprio dalla mancanza di consapevolezza e di empatia nei confronti delle vittime. La consulenza è finalizzata a comprendere le motivazioni affettive ed emotive dei comportamenti di prevaricazione, aiutando il soggetto a districarsi nel proprio mondo emotivo, affinchè possa imparare a gestire le emozioni di rabbia o di frustrazione in modo più costruttivo per se e per gli altri.

  • Consulenza per chi subisce

    Premesso  che il bullismo é  un fenomeno di gruppo e che la maggiore responsabilità risiede in coloro che agiscono prepotenze, in molte situazioni il destinatario (o la destinataria) delle prepotenze si trova ad essere solo nel gestire il problema, con conseguenze negative sull'umore, perdita di autostima, calo del rendimento scolastico, senso di frustrazione, comparsa di sintomi di ansia o depressione.

    La consulenza psicologica con questi soggetti è finalizzata a ricostruire un quadro del contesto socio relazionale in cui avvengono le prepotenze, individuare la "storia" delle prepotenze dagli inizi fino alle dinamiche attuali, per trovare insieme al soggetto (ed alla sua famiglia) alcune strategie comportamentali che possano:

    • ridurre le conseguenze del bullismo,
    • contenere le situazioni in cui si manifesta,
    • trovare strategie per coinvolgere figure educative adulte che possano contribuire a meglio gestire il problema,
    • trovare, quando e se possibile, strategie per gestire la relazione con chi agisce prepotenza.

    Nei casi in cui il cambiamento del singolo soggetto che subisce non sia sufficiente a contrastare le prevaricazioni, si prevedono modalità di coinvolgimento della scuola o altri soggetti che rivestono un ruolo decisivo nel mantenimento o, al contrario, nel favorire la riduzione delle situazioni di bullismo o di cyberbullismo.

  • La conferenza

    La conferenza rappresenta una attività informativa che ha lo scopo principale di diffondere conoscenze e stimolare la consapevolezza sui significati del bullismo, del cyberbullismo e sulle modalità più efficaci per la loro prevenzione e contrasto.

    Si colloca sostanzialmente negli interventi di prevenzione primaria rivolti a tutta la popolazione.

    La modalità di svolgimento prevede solitamente una trattazione del tema con presentazioni e video seguita da dibattito con risposta alle domande dei partecipanti. In caso di numeri ristretti (entro le 40 persone) è anche possibile prevedere, dopo la presentazione iniziale,  dei brevi lavori a piccolo gruppo per il confronto e la elaborazione di quesiti da sottoporre al relatore.

    La tematica da trattare, il tipo di approfondimento ed il conseguente titolo vengono concordati con il soggetto organizzatore, considerando le finalità dell'iniziativa, il contesto socio ambientale e le caratteristiche dei destinatari.

    Vedi anche: tipologia interventi

     

  • Il Bullismo ci riguarda!

    Con triste regolarità la cronaca testimonia le drammatiche conseguenze che possono derivare dal bullismo e la necessità di valutare i comportamenti di prevaricazione non solamente in base alla percezione o all'intenzionalità di chi li agisce, ma soprattutto considerando le conseguenze per chi li subisce.

    La scuolaconferma la sua importante funzione educativa e di socializzazione, in particolare nella costruzione

  • Bullismo in "pillole"

    Il bullismo è una reiterata prepotenza (o prevaricazione) da parte di qualcuno più forte ai danni di qualcuno più debole. Le prepotenze possono essere di tipo fisico, verbale, sociale - cioè finalizzate all'esclusione dai gruppi di amici - elettronico (cyberbullismo), ecc. Tutte le manifestazioni comportamentali e socio relazionali che hanno queste caratteristiche, se compiute da bambini o ragazzi, vanno considerate forme di bullismo.

    Nonostante siano ormai alcuni anni che anche in Italia si parli di questo fenomeno, capita ancora con grande frequenza di leggere dichiarazioni in cui, di fronte a situazioni che condensano tutte le caratteristiche del bullismo, si afferma trattarsi di semplici manifestazioni legate alla crescita. Per contro, altrettanto spesso alcuni trattano il bullismo come fosse una specie di sottocategoria di reato, per cui vedono nell’intervento delle forze dell’ordine la sola attività utile per combatterlo.

    Bullismo in pillole: 1 - Definizione

    FAQ - Domande frequenti sul bullismo

  • Bullismo e genitori o Bullismo " dei " genitori?

    L'atteggiamento dei genitori influenza in modo significativo i comportamenti dei figli che agiscono prepotenza.

    Molte volte, troppo spesso, i genitori di bambini e ragazzi che agiscono prepotenza tendono a giustificarli, a "proteggerli" da chiunque cerchi di renderli consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni, costruendo un muro difensivo che impedisce ai figli di assumersi la responsabilitàdei propri comportamenti. Nelle situazioni più compromesse tendono anche a criticare coloro che cercano di intervenire con efficacia per ridurre i comportamenti di prevaricazione e di violenza - siano essi insegnanti, genitori di altri alunni, psicologi, ecc.
     
  • Formazione Bullismo e Cyberbullismo UniTN

    BulOdflabImm

    Università degli Studi di Trento - Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive - Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione (ODFLab)

    Il Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione propone agli insegnanti un progetto di formazione che prende in considerazione le caratteristiche del bullismo offline e di quello online, le varie manifestazioni a seconda delle fasce di età dei soggetti coinvolti, la necessità di operare considerando le specificità dei singoli contesti educativi.

  • Cos'è il bullismo

    Cos'è il BULLISMO ?


    Dott. Oliviero FACCHINETTI - www.bullismo.it - www.facchinetti.net

    Il termine BULLISMOè la traduzione italiana dell'inglese bullying ed è utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno ripetutamente fa o dice cose per avere potere su un'altra persona o dominarla. Secondo Dan Olweus, pioniere degli studi e degli interventi in questo campo, "Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni" (D. Olweus, Bullismo a scuola: ragazzi oppressi, ragazzi che opprimono, Giunti, Firenze, 1996, p.11)  Il termine originario "bullying" include sia i comportamenti del "persecutore" che quelli della "vittima" ponendo al centro dell'attenzione la relazione nel suo insieme. Spesso non gli si dà molta importanza perché lo si confonde con i normali conflitti fra coetanei, mentre il bullismo è caratterizzato da alcuni fattori:

  • La Formazione Bullismo e Cyberbullismo

    In più di venti anni di interventi sul campo e di percorsi di formazione con docenti, psicologi, educatori e genitori, abbiamo sperimentato diverse modalità formative e analizzato le variabili che contribuiscono in misura maggiore alla loro efficacia.

    La nostra filosofia è sempre stata quella di elaborare interventi mirati, adattati al contesto in cui siamo chiamati ad intervenire. Piuttosto che offrire un "pacchetto" preconfezionato, preferiamo sentire le esigenze dei nostri utenti e costruire una proposta concordata e calibrata sulle specifiche esigenze, sugli obiettivi formativi ed operativi, tenendo conto del contesto socio educativo.

    Riteniamo infatti che un intervento formativo per essere efficace debba tener conto del tipo di target (popolazione generale, fascia a rischio, fascia coinvolta in modo continuativo e con ruolo connotato), della tipologia di problematiche presenti, delle conoscenze e competenze dei docenti, del tipo di ambiente educativo e relazionale, delle relazioni tra le diverse componenti dell'ambiente scolastico (docenti, genitori, studenti, personale non docente) o sociale.

    Nella formulazione di uno specifico progetto formativo non si può inoltre prescindere dal monte ore a disposizione, dai tempi di svolgimento delle attività, dal rapporto tra attività in presenza e attività a distanza (FAD), dalla motivazione dei soggetti coinvolti e dagli obiettivi: ad esempio conoscitivi di sensibilizzazione, di progettazione di azioni da gestire in proprio, di affiancamento nella gestione di casi, ecc.

  • La nostra metodologia formativa

    Ai "pacchetti" preconfezionati, preferiamo proposte "su misura", calibrate sulle specifiche esigenze dei nostri utenti/interlocutori, sugli obiettivi formativi ed operativi, tenendo conto del contesto socio educativo in cui si agisce.

    Per conoscere la nostra modalità operativa, leggi "La Formazione Bullismo e Cyberbullismo"

  • Guida per Genitori

    www.bullismo.it
    Il primo sito italiano sul bullismo
    Guide Agili per Genitori
    a cura di Oliviero Facchinetti - Psicologo psicoterapeuta
    Traduzione dalle Parent Easy Guide
    (Per gentile concessione)

    Il Bullismo

    Il Bullismoè il desiderio deliberato di fare male, minacciare o impaurire qualcuno con parole o azioni da parte di una o più persone e può differire nel grado di gravità. Il Bullismo può includere minacce, dispetti, insulti, impedire agli altri di andare dove vogliono o fare ciò che vogliono, aggressioni o botte e tutte le forme dell'abuso fisico. Il bullismo non è  un problema solo per la vittima, è un problema anche per tutte le persone che sanno che questi comportamenti avvengono nella scuola o che vi assistono. Un ambiente scolastico molto competitivo può contribuire a provocare bullismo. Le scuole hanno la responsabilità di far sentire al sicuro i bambini. Il bullismo è un'esperienza che i bambini non dovrebbero fare. Se i comportamenti prepotenti vengono lasciati continuare possono avere un effetto molto negativo sul bambino che sta subendo le prepotenze (la vittima). Se ai bambini è permesso di compiere episodi di bullismo è molto probabile che cresceranno compiendo prepotenze o picchiando il partner ed i propri figli. Essere oggetto di bullismo è molto inquietante per la vittima ed è una questione che deve essere affrontata.


  • Esempi conferenze

    A titolo esemplificativo si riportano i titoli di alcune conferenze che abbiamo recentemente tenuto sul bullismo e sul cyberbullismo.

    • “Bullismo e cyberbullismo, Conoscere per intervenire" - strategie educative in famiglia e nei luoghi di aggregazione, le insidie della rete e dei social network…
    • “Bullismo e suicidio. Quale relazione?”
    • Le prepotenze tra ragazzi: esperienze di crescita o manifestazioni di disagio?
    • Il Bullismo ci riguarda?
    • Conoscere e affrontare il bullismo. Strategie educative in famiglia e nei luoghi di aggregazione.
    • Bullismo nella scuola primaria. Falso problema?
    • Parlando di bullismo e di cyberbullismo
    • Agire e subire prepotenze: possibilità di intervento per favorire migliori condizioni di crescita ai propri figli
    • Genitori e figli nei cambiamenti della crescita: come fronteggiare le paure dei pericoli e i “pericoli” delle paure?
    • Adolescenza e dintorni - Regole, aggressività, bullismo
    • ........
  • Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco

    Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco


    Dott. Oliviero FACCHINETTI - www.bullismo.it  -  www.facchinetti.net

    Si riportano di seguito una lista di considerazioni personali, senza nessuna pretesa di originalità o di esaustività...  solo per il desiderio di condividerle :-)

    • Il bullismo si manifesta in varie forme e con diverso grado di intensità, di gravità e di visibilità.
    •  E' possibile cogliere segnali e indici di gravità e di rischio fin dai primi anni della scuola primaria (e della scuola dell'infanzia), attraverso una attenta valutazione delle modalità in cui vengono agiti i comportamenti di prepotenza fisica, verbale o indiretta e del grado di contatto emotivo (e di conseguente capacità empatica e di impegno morale) manifestato dagli alunni attori di prepotenza; in misura minore si possono cogliere i segnali e gli indici di coloro che tendono ad essere imbrigliati nel ruolo di vittima.
    • Anche nelle situazioni maggiormente a rischio o compromesse sul versante delle caratteristiche individuali, si possono ottenere considerevoli risultati positivi se si interviene per tempo e in ogni caso le potenzialità di cambiamento e di evoluzione positiva sono fortemente dipendenti dal grado di coinvolgimento attivo e guidato del gruppo classe che si riesce ad ottenere.
  • Il libro " Bulli! "

    Dall'Autore di questo portale, lo psicologo psicoterapeuta Oliviero Facchinetti, un manualeper genitori, insegnanti e ragazzi, frutto dell'esperienza decennale in interventi per la riduzione del bullismo, maturati sul campo con attività di ricerca, corsi di formazione per insegnanti e percorsi con le claImagessi.

    Il libro contiene consigli chiari e mirati su come procedere nella costruzione di progetti di prevenzione primaria, su come affrontare le situazioni a rischio e come gestire quelle in cui i problemi già si presentano con una certa gravità.

  • Quando il bullismo è cyber - Il video della Diretta Live

    Quando il bullismo è cyber

    SCIENZA A ORE SEI - Aperitivi e chiacchiere con la ricerca - Enrico Maria Piras (Fondazione Bruno Kessler)  Gabriele Baratto e Oliviero Facchinetti (Università di Trento)

    Il VIDEO della diretta live:

    FACEBOOK: https://www.facebook.com/watch/live/?v=2607323039520159

    YOUTUBE: https://www.youtube.com/watch?v=MtMHG4sb30Q

  • Consulenza operatori Bullismo e Cyberbullismo

    Consulenza operatori Bullismo e Cyberbullismo

    Il nostro intervento di consulenza personalizzata rappresenta un supporto agli operatori (insegnanti, psicologi, educatori) per la gestione di singole situazioni o per la progettazione di interventi mirati con gruppi o classi.

    Forniamo supporto per la gestione delle varie fasi di un intervento mirato:

    a) rilevazione elementi conoscitivi,

    b) analisi della situazione e delle componenti socio emotive,

    c) progettazione dell'intervento mirato,

    d) verifica degli esiti a breve termine,

    e) adattamento dell'intervento,

    f) verifica a medio e lungo termine.

    La consulenza si configura come un intervento psicologico e viene effettuata nel rispetto delle norme vigenti.

    Per informazioni o richieste:  https://www.bullismo.it/contatto

  • Consulenza operatori

    Offriamo un servizio di consulenza personalizzata

    per supporto ad insegnanti, psicologi, educatori, per la gestione di singole situazioni o per la progettazione di interventi mirati con gruppi o classi.

    Per approfondire: Consulenza operatori Bullismo e Cyberbullismo

  • Le forme del bullismo e del cyberbullismo

    Forme del bullismo e del cyberbullismo

    Bullismo e cyberbullismo sono strettamente intrecciati e l'uno sfocia molto spesso nell'altro.

    Alcune forme di bullismo sono molto simili nel bullismo "offline" e in quello "online", altre sono necessariamente diverse perchè legate alla tipologia di comportamenti, alle forme ed ai canali comunicativi.

Conferenze

informative sul bullismo e sul cyberbullismo

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Interventi

con gruppi e classi per il contrasto del bullismo

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Consulenza

psicologica per chi subisce o agisce bullismo

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Formazione

per insegnanti, educatori, psicologi e genitori

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