In questo sito puoi trovare documenti e materiali che approfondiscono la conoscenza del BULLISMO e del CYBERBULLISMO con consigli rivolti a genitori, insegnanti, ragazze e ragazzi utili per affrontare le principali forme di prepotenza.
Sono il frutto di più di 20 anni di attività di ricerca e di interventi con bambini e ragazzi, classi di scuola primaria e secondaria, consulenze a genitori e percorsi formativi con insegnanti.
La prospettiva con cui il bullismo viene affrontato è essenzialmente quella psicologica e socio educativa, approfondita nella sezione rigardante l'Approccio Emotivo Relazionale.
Trattandosi di un fenomeno estremamente complesso e variegato, il bullismo si presta ad essere analizzato ed affrontato da diversi punti di vista: educativo, psicologico, sociale, giuridico, ecc. Ognuno di questi punti di vista analizza un aspetto del fenomeno e tende a suggerire interventi che, pur avendo una loro utilità operativa, spesso non considerano gli altri aspetti, quelli considerati dagli altri punti di vista.
Ad esempio, l’insegnante prenderà in considerazione alcuni aspetti del bullismo, quali i comportamenti di disturbo della classe, il disagio socio educativo degli autori di bullismo, ecc.; per suo obiettivo professionale, tenderà a ricercare gli aspetti di disagio e di carenza educativa in tutti i soggetti coinvolti e cercherà di pensare interventi mirati a migliorare quell’aspetto della situazione.
L'operatore sociale tenderà a privilegiare la dimensione socio educativa,
Il Bullismo è un fenomeno sociale che comprende un insieme di comportamenti che, presi singolarmente, possono spaziare da semplice mancanza di rispetto a veri e propri reati perseguibili a norma di codice penale. Giuridicamente il bullismo “non esiste”, nel senso che non vi è un reato specifico (e non se ne sente il bisogno), ma esistono delle fattispecie di reato per una serie di comportamenti che nel bullismo trovano spesso espressione: minacce, furti, estorsioni, percosse, ecc.
L'importanza di occuparsi adeguatamente del bullismo, senza sottostimarlo o sovrastimarlo, dipende da alcune chiare e ormai ben riconosciute questioni. Il bullismo è fonte di malessere, temporaneo e a volte duraturo, per coloro che lo subiscono, cioè coloro che vengono genericamente definite "vittime". Coloro che tendono ad agire le forme di prepotenza in maniera continuata e ripetuta,
I Video della conferenza "Parlando di Bullismo ..." - Pontoglio, 04.02.2009
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Dott. Oliviero FACCHINETTI - www.bullismo.it - www.facchinetti.net
Il termine BULLISMO è la traduzione italiana dell'inglese bullying ed è utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno ripetutamente fa o dice cose per avere potere su un'altra persona o dominarla. Secondo Dan Olweus, pioniere degli studi e degli interventi in questo campo, "Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni" (D. Olweus, Bullismo a scuola: ragazzi oppressi, ragazzi che opprimono, Giunti, Firenze, 1996, p.11) Il termine originario "bullying" include sia i comportamenti del "persecutore" che quelli della "vittima" ponendo al centro dell'attenzione la relazione nel suo insieme. Spesso non gli si dà molta importanza perché lo si confonde con i normali conflitti fra coetanei, mentre il bullismo è caratterizzato da alcuni fattori: